Soluzione di acquisto elettronico

L'adozione degli appalti elettronici nelle imprese

Pubblicato da
Olivier Audino
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Gli strumenti tecnologici sono ora essenziali per aumentare l'efficienza. Nonostante ciò, uno studio evidenzia la lenta adozione di questi software da parte dei reparti acquisti.

L'e-procurement è definito come tutte le soluzioni volte a dematerializzare gli atti di acquisto. Ci sono tre fasi principali in questo processo: selezione del prodotto, inoltro dell'ordine presso i fornitori e fatturazione.
Il vantaggio di questo tipo di soluzione è quello di consentire una visualizzazione globale degli acquisti per facilitarne il controllo.

Secondo uno studio della Fed Supply (recruitment cab spé) in collaborazione con la società di consulenza Leyton, il 49% delle aziende intervistate non utilizza soluzioni di e-Procurement. Nonostante il già comprovato valore aggiunto. Inoltre, i 2/3 del panel gestiscono un volume di acquisti annuo di oltre 10 milioni di euro.

Gli strumenti e i loro vantaggi:

Ariba e Basware sono presenti nel 10% dei dispositivi distribuiti. Una soluzione fatta in casa nel 22% dei casi. 2/3 di essi utilizzano solo strumenti vari e variegati. Secondo Leyton, la sfida riguarda l'uso dei dati raccolti, che saranno più pertinenti a partire dal 2021. Da questo sondaggio sono emersi diversi vantaggi del prodotto:

  • Cataloghi di prodotti, prezzi e condizioni commerciali aggiornati in tempo reale (27% delle risposte)
  • Controllo dei bilanci (18%)
  • Creazione di ordini, richieste di acquisto o prenotazioni di scorte (anche 18%)

Tecnologie rivoluzionarie nel settore degli acquisti

Quando si parla di tecnologia avanzata, il procurement è tutt'altro che all'avanguardia. Il 45% degli intervistati non è a conoscenza delle procedure correnti nella propria azienda. Solo il 38% delle strutture è in grado di generare automaticamente dashboard in vari formati. L'automazione nell'analisi dei costi completi durante gli eventi correlati verrebbe implementata solo nel 18% dei casi.

La CSR fatica a farsi spazio negli acquisti
Il 40% degli intervistati sensibilizza contro solo il 18% della conformità agli acquisti responsabili.
Con una scarsa conoscenza degli standard, in particolare della recente ISO 20400, la sfida è strategica solo per il 15% delle aziende intervistate.

C'è ancora un notevole margine di manovra nell'adozione di queste tecnologie, il che è interessante per tutte le strutture presenti su questo promettente mercato.

Fonte: Decisioni di acquisto: n. 219/settembre 2020

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